New Port House, Anversa, Belgio

 

pubblicato ne l'Arca International n. 134

 

New Port House, Anversa, Belgio, progetto: Zaha Hadid Architects

 

 

Project: Zaha Hadid Architects (ZHA); Design: Zaha Hadid and Patrik Schumacher; ZHA Project Director: Joris Pauwels; ZHA Project Architect: Jinmi Lee; ZHA Project Team: Florian Goscheff, Monica Noguero, Kristof Crolla, Naomi Fritz, Sandra Riess, Muriel Boselli, Susanne Lettau; ZHA Competition Team: Kristof Crolla, Sebastien Delagrange, Paulo Flores, Jimena Araiza, Sofia Daniilidou, Andres Schenker, Evan Erlebacher, Lulu Aldihani; Executive Architect: Bureau Bouwtechniek; Structural Engineers: Studieburo Mouton Bvba; Services Engineers: Ingenium Nv; Acoustic Engineers: Daidalos Peutz; Restoration Consultants: Origin; Fire Protection: Fpc; Client: Port of Antwerp; Photos: Hufton+Crow, Tim Fisher, Hélène Binet

 

 

La nuova Port House di Anversa rifunzionalizza, rinnova ed estende una stazione dei pompieri abbandonata lungo il Quay 63 su Mexico Island nel bacino di Kattendijk che simbolizza il limite tra città storica e porto. La vecchia stazione dei pompieri –  replica protetta di residenza anseatica –  doveva essere integrata nel progetto. Il progetto è un’estensione sopraelevata, più che un volume aggiunto che avrebbe nascosto almeno una delle facciate esistenti.

 

 

Come la prua di una nave, l’estensione “galleggiante” punta verso la Schelda, collegando l’edificio con il fiume su cui è stata fondata Anversa. La facciata dell’estensione è una superficie vetrata che si increspa come le onde e riflette i toni e colori cangianti del cielo.

 

 

Sfaccettature triangolari consentono alle curve apparentemente lisce alle estremità dell’edificio di essere realizzate con lastre di vetro piano. Mentre la maggior parte delle sfaccettature triangolari sono trasparenti, alcune sono opache.

 

 

Questo mix calibrato fa filtrare  sufficiente luce solare all’interno, e permette il controllo dell’incidenza solare per garantire condizioni di lavoro ottimali. Allo stesso tempo, l’alternarsi di pannelli trasparenti e opachi rompe la massa della nuova struttura, consentendo una vista panoramica sulla Schelda, la città e il porto. L’increspatura della facciata è generata dalle sfaccettature piane a sud che diventano via via più tridimensionali verso nord.

 

 

Il cortile centrale della vecchia stazione dei pompieri è stato chiuso con un tetto di vetro e trasformato in zona di accoglienza del nuovo complesso. Da qui, i visitatori accedono alla storica sala di lettura pubblica e biblioteca all’interno della rimessa in disuso dei camion dei pompieri, accuratamente restaurata e conservata.

 

 

Ascensori panoramici e una passerella esterna offrono accesso diretto dall’edificio esistente alla nuova estensione. 

 

 

La richiesta del committente per un “ufficio per attività” è soddisfatta all’interno, con un ristorante, sale per incontri e un auditorium collocati al centro dei livelli superiori dell’edificio esistente e nei piani inferiori della nuova struttura. I restanti piani più appartati ospitano uffici open space.

 

 

Nonostante la sfida di integrarsi con un edificio storico protetto, sono stati ottenuti elevati standard di sostenibilità: un sistema energetico con pompe che pescano acqua a una profondità di 80 m in oltre 100 postazioni nell’edificio fornisce riscaldamento e raffreddamento.

 

 

 

Nell’edificio preesistente, questo sistema utilizza travi fredde, nel nuovo, soffitti raffreddati. Raccordi igienici senz’acqua e rilevatori di movimento riducono al minimo il consumo di acqua, e i controlli automatizzati per la luce ottimale riducono al minimo l’illuminazione artificiale.