Lascaux IV, Montignac, Francia

 

 

pubblicato ne l'Arca International n. 137

 

Lascaux IV, Montignac, France, projet: SnøhettaCasson Mann

 

 

Project:  Snøhetta; Landscape and Interior Architect: Snøhetta; Scenography: Casson Mann; Associate Architect: SRA Architectes; Associate Architect, Study Phase: Duncan Lewis Scape Architecture; Virtual Reality Specialist, Study Phase: Jangled Nerves; Construction Economist: VPEAS; Structural Design: Khephren Ingéniere; Fluids, Roads and Utilities Engineering: Alto Ingénierie; Facades and Glass Design: RFR; Lighting Designer: 8’18’’; Acoustical Engineering: Commins dBlab; Management and Operating Company: Semitour Périgord; Client: Conseil Général de la Dordogne 

 

 

Questo museo ospita Lascaux IV, la più recente e ampia replica di pitture preistoriche. È realizzato come una fenditura nel paesaggio. La copertura si presenta come una linea leggermente spezzata, che riproduce la forma ondulata della collina.

 

 

Per tutta la sua lunghezza, la facciata varia da trasparente a opaca, mantenendo un rapporto inseparabile con l'esterno. Le pareti, il tetto, la fascia della facciata e la pavimentazione interna ed esterna sono tutti di calcestruzzo, conferendo all'edificio un aspetto monolitico. Il trattamento a grezzo del materiale evoca il mondo minerale, la roccia delle colline e le caverne.

 

 

Il secondo materiale predominante, il vetro, definisce la facciata e il tetto dello spazio di orientamento. Questa zona centrale, che attraversa tutto l’edificio, è illuminata da una fenditura in copertura che ne evoca il carattere quasi sacro e spirituale.

 

 

L’edificio è conformato da due principali fonti luminose. Una è creata da un taglio laterale nel paesaggio che rialza e separa i due piani, dividendoli per generare una facciata verticale da cui la luce penetra nell’edificio orizzontalmente. L’altra è un taglio profondo lungo la spina dell’edificio, che rivela la superficie vetrata orizzontale di un lucernario e fa penetrare la luce verticalmente.

 

 

Il percorso conduce a una serie di diversi spazi espositivi. Partendo dall’atrio, i visitatori salgono con un ascensore al belvedere sul tetto. Poi ridiscendono lungo un sentiero, che segue la leggera inclinazione della copertura verso il limitare della foresta fino a raggiungere la replica della caverna. Qui, l’atmosfera è umida e scura, per ricreare l’ambiente delle caverne.

 

 

La replica della caverna è stata sviluppata con le tecnologie più avanzate di scan 3D e modellazione per riprodurre la caverna originale con una tolleranza di 1 mm.

 

 

Dopo la costruzione, la caverna è stata oggetto di un accurato processo analogico: 25 artisti hanno trascorso 2 anni dipingendo a mano 900 m di rocce riprodotte in resina, con gli stessi pigmenti usati dai pittori di 20.000 anni fa, per ricreare i 1900 dipinti e incisioni che decorano le pareti di Lascaux IV.

 

 

I visitatori sono dotati di accessori digitali interattivi, guide multimediali con regolazione audio e lingua personalizzata che permettono loro di interagire con gli elementi esposti. Questi apparecchi hanno permesso di liberare le gallerie dai pannelli esplicativi. Nel “Cinéma”, indossando occhiali stereoscopici 3D, i visitatori si immergono in un viaggio digitale nella caverna. Con uno schermo verticale e uno sospeso al soffitto, il tour in 3D consente un accesso all’eredità di Lascaux, compresa la Sala dei Felini, che non può essere vista altrove.

 

 

Il “Teatro dell’arte parietale” presenta uno spettacolo in tre atti di luci, suoni, filmati e oggetti che riportano in vita la storia dell’arte preistorica di Lascaux.

 

 

 

Nella “Galleria dell’Immaginazione”, curata dal filosofo, scrittore e professore John Paul Jouary, si esplora l’influenza dell’arte preistorica delle caverne sugli artisti moderni e contemporanei attraverso una galleria digitale interattiva.