Central Embassy Bangkok, Thailand

 

Pubblicato ne l’Arca International 139

 

Central Embassy, Bangkok, Thailandia, progetto : AL_A/Amanda Levete Architects

 

 

Project Director: Alice Dietsch, Diba Salam; Team: Ho-Yin Ng, Maximiliano Arrocet, Stefano Bertotti, Alex Bulygin, Filippo Previtali, Bruce Davison, Peter Feldman, David Flynn, Chris Geneste, Alvin Huang, Yoo Jin Kim, Naoki Kotaka, May Leung, Desislava Lyutakova, Cyril Manyara, Monica Noguero, Eoin O'Dwyer, Adam Peacock, Giulio Pellizzon, Fred Pittman, Filippo Previtali, Jakob Pryzblo, Tanya Rainsley, Irene Shamma, Joy Natapa Sriyuksiri, Jurgen Strohmayer, Paula Vega, Michael Wetmore, Claudia White; Architect of Record: Pi Design; Project Manager: PPS; Structural Engineer: Scott Wilson Kirkpatrick and Arun Chalseri Consulting; Service Engineers: MITR; Facade Consultant: Meinhardt Facade Technology; Quantity Surveyor: Davis Langdon Seah; Lighting: Isometrix/Inverse; Interior Design (Hotel): Yabu Pushelberg; Landscape: P Landscape Co; Main Contractor: Italian Thai; Facade Contractor: Permasteelisa; Client: Central Retail Corporation; Photos: AL_A, Hufton+Crow

 

 

Lo scorso maggio, la Central Embassy, una torre svettante per 37 piani con spazi commerciali, per l’intrattenimento e un albergo nel centro di Bangkok, è stata completata da A_LA per il Central Group, operatore leader in Thailandia nel settore commerciale. Il complesso aggiunge alla città una nuova silhouette ben distinguibile sia dalla strada sia nello skyline attraendo gli abitanti di Bangkok e i turisti.

 

 

Situato in quelli che erano i giardini dell’Ambasciata Britannica, lungo Ploenchit Road, la principale arteria commerciale di Bangkok, il progetto a uso misto di circa 140.000 m2 combina in un’entità architettonica coesa un podio di sette piani dedicato a spazi commerciali di lusso e un hotel Park Hyatt 5-stelle che si sviluppa su 27 piani. E’ la prima torre realizzata da un architetto britannico in Thailandia.

 

 

L’albergo e il centro commerciale sono collegati da un percorso a spirale continuo che facilita una coesione più intuitiva tra il plinto e la torre e tra le varie funzioni. La continuità della silhouette della torre sembra spezzare il volume massiccio del plinto, generando una struttura asimmetrica in tutte le dimensioni.

 

 

La forma aperta abbraccia la città e stabilisce visuali reciproche, con una serie di terrazze esterne e balconi interni da cui vedere ed essere visti.

 

 

La torre che si eleva dal podio si avvolge attorno a due pozzi di luce verticali, aprendo gli spazi interni per rivelare terrazze a gradoni e separando le funzioni dell’albergo: quelle riservate agli ospiti, più private, si affacciano sui giardini del Nai Lert Park, mentre il bar, la reception e la terrazza panoramica sono rivolte verso il centro città.

 

 

Combinando artigianato tradizionale e tecnologie digitali, il progetto della facciata riprende la tradizione thailandese dell’intreccio di trame complesse.

 

 

L’esterno è rivestito con 300.000 piastrelle di alluminio, ciascuna a doppia superficie per riflettere sia il caos della città sia il cielo. Generando uno schema dinamico in risposta alle condizioni esterne, la distribuzione delle piastrelle crea un effetto moiré, articolato dal gioco della luce e dei riflessi sui loro profili variegati.

 

 

Amanda Levete, leader di AL_A, ha dichiarato: “La Central Embassy va al cuore di ciò che rende Bangkok così straordinaria. Abbracciando la tecnologia avanzata, nonché il patrimonio e la cultura locale, è in armonia con l’ambiente circostante e allo stesso tempo lo ridefinisce.

 

 

Una nuova ed emozionante presenza nello skyline, la Central Embassy sembra esserci sempre stata, ed è già una parte preziosa della città”.