Photography Pavilion, Château La Coste, Le Puy-Sainte-Réparade

 

Pavillon de Photographie, Château La Coste, Puy-Sainte-Réparade, progetto: Renzo Piano Building Workshop 

 

 

Project: Renzo Piano Building Workshop; Design Team: J. Moolhuijzen, D.Rat, M.Van der Staay (partner and associates in charge) with K.Lim; O.Aubert, C.Colson and Y.Kyrkos (models); Consultants: Arup (roof structure); AECOM (main structure, MEP); Tangram Architectes (local architect); Rainey Best (project & construction management); Main contractors: Architen Landrell (tensile fabric structure); Newsky (glazing); iGuzzini (lighting); Client: SCEA Château La Coste

 

 

In mezzo ai vigneti dell’esclusiva tenuta provenzale di Château La Coste, 200 ettari punteggiati di vigne, opere d’arte e architetture contemporanee, è stato inaugurato il maggio scorso un nuovo Padiglione della Fotografia firmato da Renzo Piano, un edificio in cui si coniugano esperienza artistica e conservazione del vino.

 

 

In completa sintonia con la topografia del terreno, il padiglione di 285 metri quadrati è stato scolpito nel terreno, scavato a 6 metri in profondità.

 

 

Facciate e tetto sono in vetro, la purezza del materiale contrasta con la frugalità del cemento grezzo che definisce i muri maestri e le pareti espositive.

 

 

Partendo da questa topologia semi-interrata, il tetto è stato ricoperto da una vela agganciata a sottili archi metallici che riprendono il ritmo grafico tracciato dalla disposizione delle vigne e premettono di iscrivere la vela all’interno del vigneto.

 

 

Come un aquilone, la vela vola e si posa accentuando con uno stesso gesto la leggerezza e l’orizzontalità dell’insieme. All’interno, una galleria di 160 metri quadrati illuminata da luce naturale ospita mostre di scultura e di fotografia.

 

 

La superficie restante è occupata dalle cantine destinate alla conservazione del vino. Si accede al padiglione da un percorso che attraversa il vigneto dalla struttura filante ed epurata all’ingresso del “domaine” (Tadao Ando).

 

 

Una scultura di Hiroshi Sugimoto, un’altra di Calder, il Padiglione della Musica di Franck Gehry guidano il visitatore lungo un leggero pendio che invita alla scoperta del nuovo padiglione. Si è accolti da uno spazio d’ingresso vetrato che collega alla galleria espositiva.

 

 

Nella parte retrostante, l’edificio accoglie uno spazio dedicato alla scultura aperto su uno specchio d’acqua che copre la larghezza totale del padiglione.