New Mechanics Hall - Me Building, Losanna

 

Pubblicato ne l’Arca International 132

 

New Mechanics Hall - Me Building, Losanna, progetto: Dominique Perrault Architecte

 

 

Project: Dominique Perrault Architecte designed-build project with Steiner SA; Artistic direction and design: Gaëlle Lauriot-Prévost; Local architect: Architram; Consultants: PREFACE SARL (facades), Betica SA (mechanical electrical), Daniel Willi SA (structure), DSILENCE SA (acoustics), Duchein SA (sanitary system); Client: Swiss Confederation represented by the Council of Polytechnic Schools, delegation for the operations: EPFL - Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne; photos: © Vincent Fillon / Dominique Perrault Architecture / Adagp

 

 

Dedicato alla meccanica, l’edificio ME è stato costruito agli inizi degli anni Settanta da Zweifel + Stricker + Associates durante la prima fase di sviluppo del campus. Negli anni 2000 l’EPFL ha intrapreso diversi progetti di trasformazione del campus tra cui l’edificio ME divenuto vetusto e inadeguato alle ambizioni di sviluppo e di affermazione internazionale dell’università.

 

 

Il gruppo formato da Dominique Perrault Architecte/Steiner progetta un nuovo edificio rettangolare di 19.000 m2 sviluppato su quattro piani in sovrastruttura e un livello in infrastruttura.  Al suo interno sono organizzati le facoltà di Scienze e Tecniche dell’Ingegneria con uffici e laboratori di ricerca, oltre gli spazi di lavoro della facoltà di Scienze della vita.

 

 

L’edificio è composto da due ali collegate da un grande atrio centrale. Le due ali possono essere considerate come due edifici indipendenti, dalle facciate che alternano parti opache a parti vetrate creando delle prospettive verso la profondità dell’edificio. Gli uffici occupano  una fascia periferica lungo la facciata e beneficiano della luce naturale di un’ampia vetrata aperta sull’esterno.

 

 

L’atrio è il vero cuore dell’edificio dove sono riuniti gli spazi d’accoglienza, di socialità e di collegamento con gli spazi di lavoro. Scale dritte e passerelle oblique si proiettano nel vuoto centrale, da un piano all’altro, o da una riva all’altra, scompigliando la lettura dell’insieme. Questo sistema è sottolineato dalle lignee nere  dei corrimani disegnati da Gaëlle Lauriot-Prevost. 

 

 

Per conferire all’insieme un’immagine fortemente contemporanea, senza pertanto occultare le radici anni Settanta, le facciate coniugano due linguaggi architettonici distinti, ma armonizzati dal materiale. Una facciata in maglia metallica si rifà all’immaginario legato alla meccanica metre l’altra cita direttamente la modanatura degli involucri degli edifici vicini.

 

 

A sud, est e ovest una facciata meccanica si compone di moduli prefabbricati le cui dimensioni sono regolate dalla trama storica dell’EPFL. Ogni modulo sovrappone una pelle interna per l’isolamento fonico, acustico e l’impermeabilizzazione dell’edificio e una protezione solare esterna formata da un telaio a cui è fissata la maglia metallica.

 

 

I moduli  sono posizionati  in tre pannelli verticali: due sono scorrevoli e il terzo è fisso davanti al pannello opaco della facciata. I pannelli in maglia metallica nei toni del grigio sono inclinati di 5° rispetto alla facciata con un orientamento alternato. Durante la notte l’illuminazione interna amplifica i gioco dei contrasti esaltando ‘effetto generale del gioco di facciata.