Hangzhou Yuhang Opera, Hangzhou, Cina

 

Hangzhou Yuhang Opera, Hangzhou, China, progetto: Henning Larsen 

 

pubblicato ne l'Arca International n. 153 

 

 

Project: Henning Larsen; Local Architect: Hangzhou Architecture & Civil Engineering Design Institute; Partner Responsible: Claude Godefroy and Elva Tang; Project Manager: Hannah Zhang; Project Team: Allen Shakir, Chee Yuen Choy, Dominik Mrozinski, David Babul Mikkelsen, Ewa Bryzek, Emma Wang, Kasia Piekarczyk, Ka Tam, Melissa Sandoval, Michelle Tam, Peng Jia, Richard Wood, Thomas Bormann; Drawings: Henning Larsen; Engineer: Buro Happold; Theater Planning: Kunkel; Acoustic Consultant: MBBM; Landscape Architect: Henning Larsen, Bassinet Turquin Paysage, AECOM; Façade Consultant: Inhabit Group; Contractor: Shanghai Construction No.4 (Group); UHPC Panel: BeilidaBamboo Auditorium Relief Wall: Dasso ChinaFaçade Glass: China Southern; Auditorium Seating: DafengClient: City Government of Yuhang District in Hangzhou. Photos: Philippe Ruault

 

 

Hangzhou,è una delle sette antiche capitali della Cina, affacciata sulle rive del lago dell’Ovest, famosa meta del turismo interno e internazionale. Oggi tra i suoi obiettivi pone quello di passare in breve tempo dagli 11 ai 20 milioni di abitanti.

 

 

Dallo studio di Henning Larsen, in collaborazione con l’Istituto di progettazione architettonica e civile di Hangzhou, Buro Happold Engineering e Turquin Paysage e AECOM per il paesaggio, nasce un complesso che si estende per 70.000 m2.

 

 

Rappresenta con il fronte posteriore che si specchia sull’acqua, un elemento imprescindibile e di grande fascino per chi passeggia sulle rive dell’East Lake, non lontano dalla fermata della nuova stazione dell’alta velocità, che certamente contribuisce a popolare il nuovo distretto, e all’interno del parco che con gli alberi, le sue dune, i luoghi per la sosta e gli attrezzi per la pratica sportiva avvolge l’edificio.

 

 

Il volume contiene un’ampia gamma di spazi per la cultura, ad iniziare dall’auditorium da 1400 posti, un teatro da 500, il centro espositivo e le numerose strutture di supporto.

 

 

Ciò che stupisce del grande impianto è la raffinata eleganza dello spazio interno, dove si perpetutua il rito del vedere e dell’essere visti.

 

 

Ma quello che soprendre ancora più è l’inserimento nel paesaggio con quell’insieme di scale che invitano a salire fino alla sommità della copertura, in una ascensione continua che finisce quasi per annullare l’esterno dall’interno. 

 

 

Ovviamente anche questo splendido brano dell’architettura del nostro tempo rappresenta un altro tassello di quella corsa verso la modernità che sembra essere la spinta inarrestabile della competizione tra le città cinesi. Mario Pisani