Refuge de Barroude, Pyrénées, Francia


Refuge de Barroude, Parc national des Pyrénées, progetto: Snøhetta


Immerso in un sito patrimonio mondiale dell'UNESCO nel cuore del Parco nazionale dei Pirenei, il progetto di ricostruzione del rifugio di montagna Barroude è il risultato di un concorso bandito alla fine del 2023 in seguito alla distruzione del vecchio rifugio a causa di un incendio nel 2014. L'edificio progettato da Snøhetta  vincitore del concorso fornirà un nuovo punto di sosta per gli escursionisti sulla Haute Route des Pyrénées, nonché un nuovo centro di accoglienza e supporto per il personale del Parco nazionale. 


Il concetto del nuovo rifugio Barroude si basa sulla volontà di offrire un rifugio sicuro agli escursionisti, preservando al contempo l'integrità e la maestosità dell'ambiente naturale circostante.  Questo approccio concettuale si basa su due parole chiave, Terrier e Cairn. Il primo evoca integrazione, calore e sicurezza. Il secondo una destinazione, un punto di riferimento costruito con gli elementi naturali delle montagne. Queste due parole confluiscono in un'architettura che sembra “accovacciata” negli spessori della topografia e del paesaggio, ma la cui materialità di pietra, legno e alluminio fornisce un contrasto che segnala un rifugio protettivo nel cuore delle vette dei Pirenei. Situato sul sito dell'ex rifugio, l'edificio si trova al di fuori delle zone in cui la flora e la fauna endemiche sono protette. La posizione è stata scelta con cura per sfruttare la topografia esistente, consentendo di creare due livelli di rifugio senza la necessità di eccessivi movimenti terra.

Basato su una progettazione bioclimatica, il rifugio è caratterizzato da una struttura compatta che riduce al minimo la quantità di facciata esposta agli agenti atmosferici e si fonde perfettamente nel paesaggio grazie a un ampio tetto piantumato e un involucro protettivo in alluminio riciclato, che ripara gli spazi esterni dai venti dominanti. Il doppio orientamento dell'edificio favorisce inoltre la ventilazione naturale. La disposizione del rifugio è organizzata in due aree principali: gli spazi abitativi, aperti sul paeaggio e sul lago Barroude, e le camere da letto, posizionate a nord. Questa disposizione consente di gestire il grado di privacy dei vari spazi, con una progressione dalle aree più aperte, le aree comuni come la sala da pranzo e la cucina, alle più protette, i dormitori per escursionisti e custodi.

I dormitori offrono diversi tipi di sistemazione. Per gli escursionisti, ci sono dormitori da 8 e 6 persone, nonché dormitori da 8 persone adattati per l'uso invernale, ognuno dei quali offre una sistemazione compatta ma accogliente. Oltre ai dormitori degli escursionisti, il rifugio dispone di stanze per il custode, i suoi assistenti e il personale addetto alla manutenzione del Parco. L’involucro e la struttura del rifugio sono realizzati rispettivamente in legno riciclato e alluminio. L'obiettivo non è solo quello di promuovere l'uso di materiali a basse emissioni di carbonio, ma anche di massimizzare la prefabbricazione della struttura, riducendo così il peso, l'installazione in loco e le rotazioni degli elicotteri necessari per il trasporto dei materiali.

Per il basamento è prevista la pietra locale, garantendo una perfetta integrazione nel contesto montuoso e preservando l'autenticità del paesaggio. La volumetria dell’edificio trae ispirazione dalla topografia dell'area circostante. Il tetto vegetalizzato costituisce un'estensione della flora e della fauna, creando al contempo una transizione fluida tra l'architettura e il paesaggio montano.

La gestione efficiente dell'energia è parte integrante del progetto. Sono installati sistemi di riscaldamento e acqua calda solari e a biomassa per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e minimizzare le emissioni di gas serra. Inoltre, l'uso di pannelli fotovoltaici per produrre elettricità rinnovabile aiuta a ridurre l'impronta di carbonio del rifugio. L'acqua potabile è fornita da un serbatoio che immagazzina l'acqua da una sorgente vicina e le acque reflue vengono trattate tramite infiltrazione, senza alcun impatto sull'ambiente. Le fasi successive del progetto inizieranno nel 2025.

Client: Parc national des Pyrénées, Project: Snøhetta; Mechanical engineer: Energeco; Structural engineer and Façade consultant: Bollinger + Grohmann; Cost estimation: Vernet Eco; Civil engineer: Prima Ingénierie