Pubblicato ne l'Arca International 180
Ampliamento della Fondation Maeght, Saint-Paul de Vence, progetto: Silvio d'Ascia
La Fondation Maeght a Saint Paul de Vence, prima fondazione d’arte moderna e contemporanea in Francia fondata nel 1964 da Marguerite e Aimé Maeght celebra quest’anno i suoi sessant’anni. Luogo unico e raffinato, immerso nella vegetazione mediterranea, è ospitata in un’architettura modernista firmata dall’architetto catalano Josep Lluis Sert con il contributo di artisti, quali Braque, Miro, Matisse o Giacometti, che facevano parte della cerchia dei Maeght.
L’intera architettura e il parco che la circonda trasmettono la stretta relazione con gli artisti che fu all’origine della fondazione, dal percorso nel parco disegnato da Mirò (il labirinto), alla corte Giacometti fino alle vetrate dello stesso Mirò o di Braque.
L’idea, già tratteggiata nel 1974 da Aimé Maeght di disporre di spazi supplementari per far convivere presentazione in rotazione delle opere della collezione (che conta oltre 13.000 capolavori) e mostre temporanee si concretizza in occasione delle celebrazioni per i sessant’anni con la creazione di due nuove sale e di una galleria di connessione per un totale di 500 m2supplementari, oltre alla riconversione di 80 m2.
Autore del progetto, Silvio d’Ascia, architetto italiano, dal 2001 titolare di uno studio a Parigi, che ha proposto un intervento discreto, quasi “invisibile”, ma al contempo forte e raffinato. Una scelta coraggiosa che aggiunge volumetria attraverso un opera di sottrazione di materia, un gesto minimalista pensato in totale sintonia con l’architettura di Sert e in osmosi con il paesaggio naturale.
Forte dell’esperienza nel progetto di stazioni ferroviarie e poli di scambio intermodali (dalla stazione TGV di Torino Porta Susa, a quella di Kenitra in Marocco o la Gare Pont de Bondy del Grand Paris Express) d’Ascia scava nel terreno al disotto delle corti Giacometti e Miro, per creare due nuovi volumi uniti da una galleria e aperti con due grandi vetrate su una nuova terrazza giardino ricavata dai lavori di scavo.
I due volumi sono visibili solamente dal nuovo percorso esterno che si collega al Labirinto Miro, inquadrati da due cornici in cemento “biondo” che si sposa con la pietra del basamento e con travertino delle pavimentazioni.
All’interno una scalinata conduce alla sala principale (390 m2) che si rivela, quasi uno spettacolo, in tutta la sua estensione minimalista, illuminata naturalmente con la pineta che fa da sfondo. Stesso effetto nelle sala minore (66 m2) collegata alla principale da una galleria di 44 m2.
Le sale, prive di ogni struttura a vista, sono pensate per garantire un massimo di flessibilità per esposizioni temporanee o di collezioni permanenti, concerti o spettacoli di danza. In occasione dei 60 anni una bellissima mostra “Amitié, Bonnard-Matisse” in corso fino al 6 ottobre celebra l’amicizia tra i due artisti e la relazione che li unì alla famiglia Maeght.
Client: Fondation Marguerite et Aimé Maeght; Project: Silvio d’Ascia Architecture (www.dascia.com); Builders & Partners - BET et MOEX; General Contractor: Triverio Construction (VINCI Construction); Glazing: Saint Gobain. Photo: ©Sergio Grazia