Progetto: Valode&Pistre, Michel Desvigne Paysagiste; Renzo Piano Building Workshop
Si chiama Mareterra il nuovo eco-quartiere di 6 ettari inaugurato a Monaco il 4 dicembre. Un’operazione da 2 miliardi di euro che ha permesso al Principato di estendere la sua superficie, di soli 2 km quadrati, del 3% sviluppati sul mare. Un progetto “pilota” per il livello di sperimentazione ingegneristica, tecnologie ambientali, intelligenza umana, coinvolgimento e gestione della forza lavoro, determinazione e calcolo del rischio, che ha coinvolto in un cantiere colossale durato 10 anni, 300 imprese internazionali e oltre 4000 persone.
Lanciata nel 2013 dal Principe Alberto II e sviluppata dalla SAM l’Anse du Portier, société d’aménagement monégasque capitanata dal costruttore di Monaco Patrice Pastor, la nuova estensione (l’ottava a Monaco e forse l’ultima come ha evocato Guy-Thomas Lévy-Soussan, AD de l’Anse du Portier) è un’appendice alla terraferma costruita interamente sul mare in un’ottica di rispetto della flora e della faune marine. Disegnato da Denis Valode, dello studio parigino Valode&Pistre, il profilo curvilineo della penisola ricalca l’andamento del litorale esistente per integrasi in modo naturale nel fianco della collina.
Per costruire questo nuovo territorio è stata realizzata, grazie a una straordinaria impresa ingegneristica, una cintura costituita da 18 casseri in cemento di 10.000 tonnellate ciascuno realizzati da Boygues Travaux Publics a Marsiglia e trasportati via mare a Monaco. Successivamente questo recinto è stato riempito con 750 000 tonnellate di sabbia dove sono stati colati degli enormi piloni sui quali poggiano gli edifici. Il nome Mareterra sintetizza la filosofia progettuale che ha dettato l’architettura degli edifici residenziali.
Denis Valode, che oltre al master plan, ha firmato 4 palazzine dai 7 agli 11 piani – Les Jardins de l’eau – 4 residenze più basse immerse nel parco e una parte delle 10 ville affacciate al mare, ha sposato un linguaggio lineare ispirato alla terra utilizzando materiali naturali, quali pietra e legno, con grandi terrazze a ogni piano e un ingegnoso sistema di martinetti integrati nella parte inferiore delle terrazze che permette di schermare il sole.
All’estremità est della penisola si innalza come una sorta di vascello, l’edificio più emblematico firmato da Renzo Piano RPBW e chiamato “Le Renzo”, costituito da due blocchi di 17 e 14 piani (rispettivamente di 70 e 50 m di altezza) sorretti da pilotis di 4 metri che liberano il piano terreno aprendo la vista verso il mare.
L’imponenza di questo edificio di 10.000 tonnellate è mitigata da due faglie che separano i due blocchi principali, dalle terrazze di cui godono gli appartamenti e dalla scelta del rivestimento, un alluminio particolarmente resistente alle difficili condizioni marine, alleggerito da un particolare color bianco, blu, grigio sensibile alle variazioni di luce durante il giorno.
Ma al di là del ritorno economico e commerciale, con prezzi esorbitanti degli appartamenti riservati a superricchi (si parla di 130.000 euro al metro quadrato con superfici dai 400 ai 1500 metri quadrati) e già sold out, Mareterra è anche un’operazione urbanistica non priva di interesse.
Dal disegno curvilineo della penisola firmato da Denis Valode che risponde all’esigenza di “rendere più naturale possibile questa estensione artificiale” , agli spazi pubblici che costituiscono il 50% del quartiere di cui 4 000 m² spazi commerciali, un ettaro occupato da un “bosco mediterraneo” progettato da Michel Desvigne e innervato da ruscelli d’acqua dolce, una suggestiva passeggiata di 600 metri ritagliata sul mare che segue il profilo della penisola per collegarsi alla “promenade” del Larvotto – la zona della spiagge di Monaco – , le luminose spianate e piazze in pietra chiara proiettate sul mare e il piccolo museo a cielo aperto dedicato a una preziosa scultura di Calder, Mareterra rappresenta un nuovo luogo a disposizione degli abitanti e dei turisti, dove qualità architettonica e paesaggistica si coniugano con natura, luce e ambiente.
Client: S.A.M. L’Anse du Portier; Project: Valode&Pistre, Michel Desvigne Paysagiste; Renzo Piano Building Workshop; Local architects: Deverini Architectes and Alexandre Giraldi; General Contractor: Bouygues Travaux Publics. Photo: ©Hufton+Crow