VILLA DOMINICALE, GRADO,
ITALIA, PROGETTO: CORDE ARCHITETTI

Corde Architetti, fondato nel 2004 da Alessandro Santarossa (1972) e Giovanni Scirè Risichella (1975), entrambi formatisi all’IUAV di Venezia, è uno studio attivo in diversi ambiti che spaziano dall’allestimento museale a interventi di rigenerazione urbana e nuova progettazione, fino alla riqualificazione di edifici esistenti con un particolare interesse per la riconversione del patrimonio militare e industriale in Friuli Venezia Giulia dove ha sede la loro unità operativa. Lo studio composto da una decina di collaboratori, che da quest’anno si avvale di Elisabetta Fava (1983) come nuova associata, si contraddistingue per l’attenzione alle tematiche della manutenzione e della sostenibilità.

Incontrati a Venezia in occasione dell’inaugurazione della Biennale di Architettura, il nostro interesse si è focalizzato sulla soluzione adottato per la messa in sicurezza di una villa dominicale nel comune di Grado. Immersa nella campagna che circonda Grado, la villa degli inizi del secolo scorso era in totale stato di abbondono, tetto e aperture ormai al collasso e caratteri tipologici di inizio secolo completamente perduti. Corde, rispondendo alla richiesta dell’amministrazione comunale per la messa in sicurezza del manufatto, ha adottato una soluzione apparentemente semplice e sintetica, che ha la forza di trasformare l’edificio di un “oggetto” emblematico, un cubo bianco monolitico e muto che “si fonde con la vegetazione non per continuità ma per giustapposizione, in un rigore stereometrico che non confligge col caos del giardino ma lo coinvolge in un dialogo costante” precisano i progettisti.

Oltre
alla risposta tecnica, l’intervento si è concentrato sul rifacimento del tetto
e la sostituzione dei paramenti esterni riequilibrando l’involucro per
riportarlo allo stato neutro di un nuovo corso della sua esistenza. Una volta
chiusi gli scuri, concepiti a filo esterno con il rivestimento, la villa si
trasforma in uno scrigno impenetrabile, un castello contemporaneo in attesa dei
prossimi visitatori. (Photos:
®gerdastudio)

