Istituto scolastico Simone Veil, Colombes

 

 

Istituto scolastico Simone Veil a Colombes progetto: Dominique Coulon & associés

 

 

Architects: Dominique Coulon, Olivier Nicollas; Architects assistants: Guillaume Wittmann, Emilie Brichard, Jean Scherer; Structural Engineer: Batiserf Ingénierie; Electrical Engineer: BET G.Jost; Mechanical Plumbing Engineer: Solares Bauen; Cost Estimator: E3 économie; Acoustics: Euro Sound Project; Ergonomist: Defacto; Kitchen expert: Ecotral; Landscape: Bruno Kubler; Construction companies: SNRB (Structure, Earthworks, water proofing roofing, elevator, metal works); See Simeoni(Facades); Hunsinger (Exterior joinery); Millet (Interior joinery); Prodesign (Wood floors); Brunier (Heating, ventilation, plumbing); Rezza (Electricity); Solstyce (Photovoltaic systems); Client: Ville de Colombes. Photography: Eugeni Pons, Guillaume Wittmann, David Romero-Uzeda

 

 

L’istituto scolastico Simone Veil è un elemento strutturante della composizione urbana del nuovo eco-quartiere. Inserito in un tessuto urbano denso, si trova davanti a un parco e oltrepassa le officine di manutenzione della nuova linea del tram.  

 

 

L’edificio si sviluppa su tre piani. Dato le dimensioni limitate della parcella di terreno, vengono sfruttate le coperture per ospitare le lezioni della scuola elementare e dei giardini pedagogici.  

 

 

Il complesso dispone inoltre di una palestra, di una biblioteca, di un ristorante e aule per il doposcuola. Il trattamento dell’edificio è particolarmente materico, le fenditure che ritmano le facciate sono come delle sfaccettature che assorbono la luce ea loro la riflettono.

 

 

Le circolazioni sono posizionate per lo più lateralmente in modo de offrire di percorsi diversi e luminose. La presenza di patii interni fanno penetrare la luce naturale nel cuore dell’edificio creando un gioco di trasparenze che rendono i percorsi particolarmente piacevoli. 

 

 

Verso la città, l’edificio presenta una superficie più grezza. Le fasce di legno dove è stata conservata la corteccia sottolineano la rugosità dell’insieme. Il piano terreno si apre verso la corte interna multicolore immaginata come un universo autonomo e artificiale.

 

 

I colori vivaci trasformano lo spazio, lo dilatano dando origine a un luogo di interazione.  Il progetto contrasta qualsiasi tipo di ripetizione; la luce,  i materiali, i percorsi originano dei micro-eventi. Dei frammenti che si organizzano in un caos ludico.